La storia è quella...
una donna attende il marito, lo attende all'interno di una piegatura spazio temporale che rende la quotidianità un moto perpetuo. Penelope aspetta il suo Ulisse e l'unica cosa può fare è ingannare l'attesa, ma ho avuto proprio l'impressione che l'attesa abbia ingannato Penelope; il preparare un caffè, lo stillicidio di un lavandino, un telefono che non suona, il guardare il giorno fuggire attraverso la finestra, diventano gesti che si confondo in loro stessi, Penelope entra in una sorta di loop che la fa confrontare con se stessa da giovane, o forse e lei da giovane che si proietta in avanti fino ad incontrare se stessa da vecchia. Insomma Mappugghje è splendidamente irrazionale, romantico, divertente e drammatico.....è la storia di una mente che si è persa aggrappata a quelle poche cianfrusaglie che le danno sicurezza, che si è persa in un sentimento che ha dilatato il proprio tempo fino a farlo diventare circolare, una donna che tutto sommato non si arrende e che intanto attende...
Mappugghje crezione 2012 Cie. ZEROGRAMMI
regia e coreografia Stefano Mazzotta, Emanuele Sciannamea | con Chiara Michelini, Maria Cristina Valentini | collaborazione alla regia Martim Pedroso, Chiara Guglielmi | testi Fabio Chiriatti | disegno luci, scenografie e costumi Stefano Mazzotta, C.ie Zerogrammi | produzione C.ie Zerogrammi |
A breve la galleria...
tutti i diritti sono riservati giulianodibello.com / zerogrammi.org
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